lunedì 7 gennaio 2013

Tempo di saldi e saldi d'altri tempi



Probabilmente state ancora contando le cartucce e valutando lo stato dell’artiglieria, prima di passare all’azione e “colpire” (come dice una mia agguerrita ed elegantissima amica). Il tempo dei saldi, così attesi di questi (difficili) tempi, è già arrivato. Non si potrà attendere ancora molto per andare fieramente alla carica.


Nonostante il trascorrere degli anni e dei decenni, il periodo delle vendite a prezzo ribassato scatena sempre le stesse smanie e le stesse intense passioni: alla ricerca dell’occasione, del bell’oggetto meno caro o dell’oggetto caro non più inaccessibile.
Tempo di saldi e saldi d’altri tempi: negli anni Sessanta, Geneviève Antoine Dariaux, stilista, direttrice per anni della Maison Nina Ricci e punto di riferimento della moda e dello stile parigini, pubblicò negli Stati Uniti A Guide to Elegance, una guida che viene ancor oggi ristampata e che nel 2005 è uscita anche in un’edizione italiana (Guida all’Eleganza, Mondadori). 

Una prima edizione della guida all'eleganza di Geneviève Dariaux

 Alla voce “saldi”, Dariaux scrive: «I giorni delle vendite in saldo nei saloni d’alta moda di Parigi sono teatro di scene incredibilmente comiche! Matrone grassocce che cercano disperatamente di infilarsi in abiti creati per le esili indossatrici, sotto lo sguardo desolato della direttrice delle vendite, che rabbrividisce sembrandole di sentire le grida di dolore delle cuciture mentre si spaccano e i dolenti gemiti delle cerniere lampo sottoposte a tortura. Clienti che vagano senza il minimo imbarazzo in mutandine e reggiseno. E, spettacolo più temibile di ogni altro, le perenni cacciatrici del buon affare, che veleggiano nei saloni di Dior o Givenchy come se andassero al mercato delle pulci e, lo sguardo accigliato, scavano sistematicamente tra i vestiti in mostra alla ricerca della perla rara.
È del resto possibile trovare una vera “perla” alle vendite a saldo se sapete come cercarla, se non avete idee preconcette e se siete pronte a comprare un soprabito invernale in giugno o un abito di lino a gennaio […].

L'edizione contemporanea (quella italiana ne replica la grafica).
 
Tuttavia, non consiglierei a una cliente inesperta di avventurarsi nei saldi, perché, se ha la sfortuna di capitare tra le mani di una venditrice poco scrupolosa (il che accade naturalmente più di rado in una casa di moda con una buona reputazione), corre il rischio di portarsi via un capo che non oserà indossare mai dopo esserselo provato davanti al suo specchio, lontana dall’atmosfera inebriante del salone di moda. […]
I saldi nei grandi magazzini sono ancora più rischiosi, sebbene sia a volte possibile fare splendidi affari. […] Alcune fabbriche si specializzano in abiti per i saldi, e i loro capi raramente valgono più del cosiddetto “metà prezzo” al quale vengono venduti.

Geneviève Antoine Dariaux
 
Non mi aspetto che queste tristi realtà dissuadano le donne dal cercare un colpo di fortuna, perché la caccia al buon affare sembra un istinto femminile innato. Potrete anche trarre grande soddisfazione dai saldi, purché vi armiate di molto coraggio e della forza d’animo per resistere alla tentazione di un vestitino incantevole che si rivelerà costosissimo quando vi renderete conto che, anche se non vi è costato “niente”, non vi serve a niente.» (G. A. Dariaux, Guida all’Eleganza, Mondadori, Milano 2005).

(Di P.)

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