martedì 1 gennaio 2013

Il Colpaccio

Capita raramente, ma quando capita sono soddisfazioni. Esci a fare un giretto. Magari sei pure tutta presa e compresa nei tuoi crucci veri o presunti, ma la congiuntura dell’universo fa sì che tu giunga in prossimità di un negozio, di un negozietto, anche di un negoziaccio. Magari anche un esercizio nel quale non sei mai entrata o che non avevi nemmeno notato. O lo avevi notato, ma lo avevi mentalmente archiviato come “ininteressante”.
E ci entri. Tanto… Così, per perdere qualche minuto.
E trovi.
E fai il colpaccio.
Dicesi colpaccio l’imbattersi – in genere fortuitamente – in un indumento o accessorio che non solo è della tua taglia, ma ti va a pennello, proprio a pennello. Che non solo ti sta benissimo, ma ti piace pure un mondo (il colpaccio mette allegria, il colpaccio è euforizzante). Che non solo è firmato, ma è pure di qualità eccelsa (il colpaccio dura nel tempo). Che non solo è in saldo, ma beneficia di un ulteriore ribasso (il colpaccio è tale quando la cifra dispensata è seriamente ridicola, questo è fondamentale). E se è un vestito, ti regalano pure l’appendino. E se è una borsa, c’è pure il suo bel sacco antipolvere.
Una volta, all’atto di pagare la suddetta ridicola cifra per un colpaccio, ho pure scoperto che, benché ridicolmente bassa, la somma sarebbe pure stata devoluta… in beneficienza. È stato meglio di un sogno ad occhi aperti: per un attimo, ho sperimentato il mondo alla rovescia. Rubavo, e mi dicevano grazie, brava, torni… E mi hanno dato anche l’appendino. 
Insomma, è stato Il Colpaccio.
Per il nuovo anno, auguriamo a tutti di fare almeno un colpaccio. 

Buon 2013 da Costanteleganza.

(Di P.)

Nessun commento:

Posta un commento