martedì 12 febbraio 2013

Chapeau!

I cappelli: ci sono persone che sembrano nate per portarli. A prescindere dal fatto di indossarli o vederli indossati, mi soffermo qualche volta a pensare che dovrebbero essere più diffusi. Fino agli anni Cinquanta il cappello e un paio di guanti erano d’obbligo per ogni persona mediamente curata. A partire dagli anni Sessanta, sono scivolati entrambi giù dalla china dell’accessorio e, mentre i guanti hanno saputo comunque resistere, i cappelli sono precipitati nel burrone del facoltativo.
Il che però ci regala, quando ne incontriamo uno ben portato, il piacere di gioirne e lasciarci prendere dalla voglia di trovarne uno anche per noi.
Un’amica ne ha trovato uno, a tesa larga, di un verde convincente e travolgente. Nello scorgerla da lontano, l’altro giorno, ho subito pensato che l’inverno – quello che non finisce più – lei aveva trovato il modo di illuminarlo e di riscaldarlo un po’.

(Photo by D.)

Lo definisce un semplice cappello a tesa larga in un bel verde bottiglia. E aggiunge che non è "esagerato" ma catalizza l'attenzione. Sarà la falda o sarà il colore o forse è il semplice fatto che per indossare un cappello "ci vuole un po' di coraggio". Detto questo, lei afferma che non lo indossa perché ha coraggio, ma perché le piace e si sente bene quando ce l'ha in testa!

(Photo by D.)

I cappelli: ci sono donne che sembrano nate per portarli.

(Di P.)

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