I cappelli: ci sono persone che
sembrano nate per portarli. A prescindere dal fatto di indossarli o vederli
indossati, mi soffermo qualche volta a pensare che dovrebbero essere più
diffusi. Fino agli anni Cinquanta il cappello e un paio di guanti erano
d’obbligo per ogni persona mediamente curata. A partire dagli anni Sessanta,
sono scivolati entrambi giù dalla china dell’accessorio e, mentre i guanti
hanno saputo comunque resistere, i cappelli sono precipitati nel burrone del
facoltativo.
Il che però ci regala, quando ne
incontriamo uno ben portato, il piacere di gioirne e lasciarci prendere dalla
voglia di trovarne uno anche per noi.
Un’amica ne ha trovato uno, a
tesa larga, di un verde convincente e travolgente. Nello scorgerla da lontano,
l’altro giorno, ho subito pensato che l’inverno – quello che non finisce più –
lei aveva trovato il modo di illuminarlo e di riscaldarlo un po’.
(Photo by D.) |
Lo definisce un semplice cappello
a tesa larga in un bel verde bottiglia. E aggiunge che non è
"esagerato" ma catalizza l'attenzione. Sarà la falda o sarà il colore
o forse è il semplice fatto che per indossare un cappello "ci vuole
un po' di coraggio". Detto questo, lei afferma che non lo indossa perché
ha coraggio, ma perché le piace e si sente bene quando ce l'ha in testa!
(Photo by D.) |
I cappelli: ci sono donne che
sembrano nate per portarli.
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