Mi è capitato di notare il recente dilagare di un fenomeno inquietante: l’accanimento cromatico. Esso consiste nel comporre il proprio abbigliamento (accessori e gioielli compresi, ahimé) declinando caparbiamente un solo colore. Può così succedere di incontrare qualcuno che indossa un pantalone o una gonna verde pisello, una camicia verde pastello (la rima è voluta – mi è sembrata carina), mocassini o ballerine verde marcio, una borsa in pelle verde chiaro, una collana e/o sciarpa verde scuro, un braccialetto verde bosco, con il tocco finale – e perché no, a questo punto? – di una spilla… “verdina”. C’è di che stordirsi.
Ma c’è di più: mi sono resa conto che l’incidenza del suddetto fenomeno tende a coagularsi intorno al colore viola, che offre una gamma di variazioni pressoché infinita, specie se ci si inoltra sul versante del lilla. Io vi posso assicurare che ho visto con i miei occhi, racchiuse su di un’unica persona, tutte le variazioni di questo colore, moltiplicato con un accanimento perturbante persino su anelli, orecchini, collana, bracciale, sandalo e… smalto (mani e piedi, ve lo giuro). Senza contare il resto, ossia i “pezzi grossi” (casacca, gonna, foulard, soprabito).
Che si tratti di una manifestazione di insicurezza, per la quale si preferisce variare il noto piuttosto che addentrarsi nell’ignoto? Che sia una forma di panico da prestazione nell’abbinamento?
Oppure (e qui mi permetto soltanto una timida supposizione) un segno – magari in buona fede – di mero cattivo gusto? Si accettano scommesse.
(Di P.)
Ma qui si parla di argomenti che mi interessano in prima persona!!!
RispondiEliminaMaestria dell'associazione a tavola, colori... Interessante!
PS:"accanimento cromatico" è un'espressione fantastica!
Laura@RicevereconStile