In Francia, nell'ultimo mese, s'è discusso a più riprese se fosse il caso di rimuovere il presepe che un Sindaco aveva fatto erigere all'interno dell'area del municipio. La Francia è un paese laico, dunque sì, certo che andava rimosso. E punto. Anche se è entrato nell'immaginario culturale, è e resta un simbolo religioso. L'albero no, il presepe sì. Perciò andava tolto, semplicemente (magari con le scuse del Sindaco).
Invece, il presepe è rimasto, mentre si è proposto - per equanimità, polemica, gusto della farsa - di affiancargli simboli religiosi d'altri credo, finendo nella parodia dell'idiozia e, soprattutto, nel mancato rispetto per ogni culto (e dunque per nessuno in particolare).
In una piccola città del Nord Italia, invece, il presepe lo hanno messo dove lo mettono da alcuni anni, sotto un porticato (probabilmente proprietà del comune, peraltro), lungo una delle vie storiche del centro. E qualcuno ha pensato bene di rubare la statuetta del Gesù bambino. L'atto è esecrabile, ma con l'aggravante, a mio avviso, d'essere privo di qualunque tenore ideologico.
Nel nostro paese non ci si pone il problema se sia rispettoso imporre a buddisti, musulmani, atei, ecc. l'esibizione del presepe nelle pubbliche vie. Però, quando nessuno guarda, si fa la bravata, la "provocazione", la "goliardata".
Non so. Ho come l'impressione che il Natale di per sè aumenti il tasso di stupidità e la tendenza alla regressione. Al di qua e al di là delle Alpi.
Buon Natale...?
P.S.: ho controllato, il "negozio di scarpe a fianco" non ha ricevuto niente.
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