Evviva evviva: è
arrivata la bella stagione e sta per cominciare l’estate. Siamo contenti: c’è
più luce, naturalmente fa un po’ più caldo, per qualcuno si smorzano i ritmi
lavorativi e si può trascorrere qualche fine settimana al mare o al lago (e
ritornarne con uno spicchio di abbronzatura). Insomma, siamo molto contenti.
Così contenti che ci viene voglia di festeggiare e per festeggiare ci viene
voglia di metterci a brillare.
E per brillare ci
mettiamo il sandaletto con lo strass per andare in ufficio e/o la t-shirt con
le paillettes per andare a fare la spesa e/o la camicetta di pizzo (nero!) con
i lustrini per accompagnare i bambini a scuola. Con il risultato di sembrare –
alle nove del mattino – appena usciti da una festa/festina/cena/serata a
teatro/discoteca/concerto rock, ecc. L’effetto è stridente, quasi violento, e
soprattutto triste, cioè il contrario
di festoso.
Non intendiamo
smorzare il legittimo giubilo per la sopraggiunta fine dell’inverno, ma solo
segnalare una tendenza. Si tratta più che altro di una “debolezza”, nella quale
è facile cadere, evidentemente. E allora, onde evitare di non riuscire più a
rialzarsi, forse è meglio darsi delle regole. Un po’ come per gli alcolici: non
prima di una certa ora, non farci l’abitudine, non abusarne e riservarli
preferibilmente ai momenti di festosa convivialità cioè alle occasioni speciali
(non all’ufficio, alla scuola o al supermercato).
Caspita: così saremo
non solo eleganti, ma anche sobri. Che sia un po’ troppo?...
(Di P.)